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A.I.A. Ancona

Associazione Italiana Arbitri - Sez. di Ancona

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News

Ultima RTO 2021

22 Dicembre 2021 da A.I.A. Ancona

Inizio settimana di lavori per la sezione di Ancona.
Lunedì 20 dicembre si è svolta l’ultima RTO del 2021.
La riunione si è aperta con la consegna del materiale tecnico ai 34 nuovi arbitri, che hanno ricevuto divisa, taccuino, cartellini, fischietto e tuta da allenamento.
In seguito la RTO è proseguita con la correzione degli ultimi videotest inviati agli arbitri.
L’analisi degli episodi è stata condotta magistralmente da Carlo Della Bona, membro del Settore Tecnico, che dopo aver fatto intervenire gli associati, che hanno dato il loro contributo indicando il provvedimento tecnico e disciplinare da adottare, ha fornito alla platea la soluzione corretta.
Prima dei saluti, il Presidente Fabrizio Ricciardi ha mostrato un video che ha ripercorso i bei momenti del 2021 trascorsi insieme ed ha annunciato alla platea di aver concluso il contratto per la locazione di una nuova sede sezionale, nella quale ci si trasferirà a partire da luglio 2022.
Terminata la visione, gli associati hanno ricevuto un omaggio natalizio.

Matteo Varagona

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Venerdì 17 Dicembre | Al Centro Papa Giovanni XXIII arriva la Coppa degli Europei di Calcio

17 Dicembre 2021 da A.I.A. Ancona

“It’s coming to … Ancona!” – La Coppa, conquistata dagli Azzurri durante la scorsa estate 2021, sarà ospitata dal Centro Papa Giovanni XXIII di Ancona, che sta organizzando tutto il necessario affinché tanti tifosi e tante tifose, bimbi o adulti, calciatori, sportivi, curiosi e appassionati di tutte le età possano vederla e magari scattare qualche foto con l’ambito Trofeo.

“La scelta di pianificare questa iniziativa” dice la nostra Giorgia Sordoni, Vice Presidente e Coordinatrice “nasce da due motivazioni. La prima è la nostra convinzione che, attraverso la volontà e il gioco di squadra si possano raggiungere grandi risultati: è un po’ quello che accade qui ogni giorno, i nostri ospiti con disabilità formano un team con Educatori e Operatori per superare gli ostacoli che la disabilità impone.
La seconda è il nostro voler restituire alla nostra città ed alla provincia un po’ della vicinanza, dell’affetto e del calore che hanno dimostrato, dimostra e dimostreranno nei confronti delle persone con disabilità del Centro. Una sorta di piccolo dono di Natale da parte del nostro Centro”.

L’iniziativa è stata organizzata collaborazione con la Federazione Italiana Gioco Calcio delle Marche: alle squadre ed alle squadre giovanili della Federazione sarà riservato un orario speciale (dalle 15 alle 16.30) per poter vedere la Coppa e magari scattare una foto insieme al sognato Trofeo europeo.

La Coppa sarà visibile al pubblico dalle 16.00 alle 20.00 del 17 Dicembre, presso la sede del Centro Papa Giovanni XXIII in via Madre Teresa di Calcutta 1, quartiere Posatora (Ancona).

L’ingresso sarà gratuito ma occorrerà essere in regola con tutte le normative Covid vigenti.

Fonte: Centro Papa Giovanni XXIII

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La Sezione Siamo Noi | Vittorio Donati

14 Dicembre 2021 da A.I.A. Ancona

vittorio donati

È lui il secondo Arbitro Benemerito intervistato per la rubrica “la Sezione siamo noi”.

Ciao Vittorio, come prima cosa volevamo sapere come ti sei avvicinato all’arbitraggio?
Lo volevo fare già a 17 anni, avevo visto i manifesti della sezione di Macerata: sono di Montefano.
Era il 1972 e prima di essere ammessi al corso si dovevano effettuare le visite mediche e mi hanno trovato una piccola tachicardia e mi hanno consigliato di non fare il corso.
L’idea di iniziare la carriera di arbitro mi è però rimasta e nel 1979 ho visto i manifesti della sezione di Ancona che pubblicizzavano il corso arbitri. Alla visita medica mi hanno detto che andava tutto bene e così sono entrato, a 25 anni, nella famiglia AIA.

Giocavo a pallone e mi sono avvicinato all’arbitraggio per rimanere nel mondo dello sport, per me era molto importante. Ho smesso nel 1994 per rottura del menisco del ginocchio sinistro.

Com’è cambiato nel tempo l’essere arbitro?
Sono cambiate tante cose: prima di tutto è cambiata la società che circonda il calcio e di conseguenza anche la sezione è cambiata.
Oggi si fa tutto col PC e temo sia andata perduta una parte del rapporto dirigente-base. Un dirigente deve avere familiarità con la base. Un ragazzo oltre ad arbitrare bene deve avere qualcuno con cui parlare e poter tirare fuori le problematiche.
Quando io ero Organo Tecnico era capitato che alcuni ragazzi rischiassero di non poter andare alla partita perché i genitori non potevano accompagnarli al campo… io e gli altri Organi Tecnici abbiamo accompagnato questi ragazzi al campo per permettere loro di arbitrare.

Si collaborava con tranquillità, era come stare in famiglia: Marcello Esposito, (oggi Arbitro Benemerito) quando era presidente di sezione, si portava sempre dietro sua figlia Beatrice, che per 4 anni era sempre qui con noi.
Oggi mi sembra che manchi un po’ l’affiatamento.

Oggi, purtroppo, se chiedi ai ragazzi chi era Fabio Monti non lo sanno.

Che cos’era il premio Fabio Monti?
È nato da un’idea di Carlo Ridolfi, Daniele Meles e Fabio Serpilli. Io ero solo un addetto ai campi.
Ogni anno era un crescendo, siamo partiti con un torneo tra le sezioni marchigiane, siamo arrivati al punto che volevano partecipare talmente tante sezioni che abbiamo dovuto dire di no.
Si era creata una grande famiglia, sono nate amicizie.
A cena eravamo oltre 1200 persone.

Senti che essere un arbitro ti ha dato qualcosa in più nella vita quotidiana?
Come prima cosa il rispetto delle persone. In campo devi rispettare gli altri, non conosci la loro storia e vanno rispettati anche quando sono intransigenti. Devi essere sempre tranquillo e sorridente, devi trasmettere serenità, così hai fatto il 50% della gara.

L’arbitraggio mi ha aiutato nei momenti tristi perché ho trovato la famiglia, mi hanno dato conforto. Ho trovato persone che mi hanno voluto bene, in particolare Marcello Esposito, che mi ha accompagnato alla prima gara, e Giorgio Russo che è stato il mio mentore.
I saggi mi davano consigli per superare quei momenti che anche loro avevano vissuto.
L’arbitraggio ti cambia la vita, ti fa capire cose che non pensavi prima, il rapporto con gli altri.

Un consiglio per i nostri arbitri?
Arbitrare e divertirsi. Le cose si fanno con le proprie forze, non vi aspettate aiuti, vi dovete divertire e il campo dirà se un ragazzo è bravo.
L’Arbitro deve credere in quello che va a fare.
Un ragazzo ci deve credere fino in fondo, perché le gioie arrivano e in ogni caso non si possono incolpare gli altri per i propri errori.
Se ci sono problemi bisogna parlare con gli Organi Tecnici, loro ti aiutano a superare i problemi del momento.

Altro consiglio è l’atteggiamento che si tiene, deve essere consono alla divisa che indossi.
Il ragazzo che va ad arbitrare una partita rappresenta tutti gli associati non se stesso.
Il comportamento che tieni si ripercuote su tutti.

Bisogna divertirsi come se fosse la prima gara. Io ancora mi ricordo che preparavo il borsone, passavo il grasso di foca sulle scarpe, le mie divise me le sono sempre comprate da solo. Avevo pure comprato una cartina particolareggiata delle Marche per trovare le strade per arrivare ai campi.

Dall’alto della tua esperienza, consiglieresti ad un giovane di iniziare il corso arbitri?
Consiglio vivamente di farlo, perché fai uno sport e già solo questo è importante. Perché ti consente di stare all’aria aperta e di staccare dagli affanni quotidiani.
Pratichi sport, hai la tessera che ti consente di entrare in tutti gli stadi d’Italia, un piccolo rimborso per ogni partita arbitrata.
Vedi il calcio da un’altra prospettiva, il divertimento è assicurato.
Inoltre entri in una scuola di vita che ti insegna come comportarti.
In questo mondo conosci realtà diverse e stringi amicizie che ti aiuteranno nei momenti di difficoltà.

Matteo Varagona

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La Sezione siamo noi?

2 Dicembre 2021 da A.I.A. Ancona

Per capire chi siamo non possiamo non conoscere le nostre origini, è per questo che la Sezione di Ancona ha voluto inaugurare una nuova rubrica andando a parlare con i suoi Benemeriti over 60. Per conoscere un po’ di storia ma soprattutto per trarre insegnamento dai grandi saggi che possono arricchire la formazione dei nuovi e giovani arbitri.

Il primo ad intervenire non poteva che essere Pietro Baldini, primo segretario CRA in Italia, 51 anni di tessera, impegnato più volte in Sezione come revisore dei conti e addetto alla preparazione atletica.

Ciao Pietro, come prima cosa volevamo sapere come ti sei avvicinato all’arbitraggio?
Ero alle scuole superiori, al geometri, e mi si è presentata la possibilità di fare il corso arbitri. Lo slogan era: “Vieni a fare l’arbitro, un modo diverso di fare sport”. Mi sono incuriosito. Io facevo atletica dall’età di 8 anni, sono andato a parlare con Raffaele Fogliardi, oggi Arbitro Benemerito di Ancona e mi ha subito detto che sarebbe stata cosa buona iscrivermi, così a 15 anni mi sono iscritto al corso arbitri. Tra i miei formatori c’è stato Fabio Monti, arbitro internazionale, a cui è intitolata la Sezione di Ancona.

Com’è cambiato nel tempo l’essere arbitro?
Sono cambiate alcune cose, dopo aver superato il corso arbitri la divisa non mi è stata data in sezione. Mi è stato detto di comprare una tuta scura e di assicurarmi che avesse un taschino dove mettere taccuino e cartellini. Successivamente, grazie ai rimborsi delle gare arbitrate sono andato dal sarto.

È cambiato l’arrivo al campo. La disposizione era quella di parcheggiare l’auto a circa un chilometro dall’impianto di gioco. Io ho iniziato molto giovane ed i primi tempi mi accompagnava mio padre. Poi, dopo che ho preso la patente, ho iniziato ad andare da solo. Non avendo il navigatore, i giorni precedenti alla trasferta mi studiavo la cartina. A quel tempo poi, non avendo i cellulari, terminata la gara mi fermavo lungo il tragitto per telefonare ed avvisare a casa che stavo tornando.

È cambiato il modo di vivere la sezione. Non c’era Sinfonia, le designazioni arrivavano per posta e si doveva spedire il cedolino di accettazione della gara, il referto andava consegnato per posta.
Avendo la fortuna di abitare vicino alla sezione andavo spesso di persona per poter poi scambiare due parole con gli altri associati.

I rimborsi si prendevano in sezione. Non si aspettava il bonifico, ma in sezione il segretario teneva conto delle partite arbitrate e poi ci dava i soldi.

Senti che essere un arbitro ti abbia dato qualcosa in più nella vita quotidiana?
Quando sono entrato a far parte della famiglia AIA, Aldo Nicolini diceva sempre: “Vi ricordo che arbitri non si è solo in campo, ma anche nella vita. L’arbitro lo vedete da come cammina, da come si veste. Quello che cammina in giro distinto, state sicuri che è un arbitro!”.

Un giorno passeggiavo in centro per Ancona, ho notato un signore distinto che passava ed un viso già visto, mi sono avvicinato a lui ed ho scoperto che ci eravamo visti ad una RTO, in quanto quel distinto signore era un arbitro.

Lo stesso Nicolini, dopo un brutto voto rimediato a scuola, mi ha chiamato a sé: “Arbitri lo si è anche a scuola, un arbitro che non studia non può essere un buon arbitro. Ricordati si è sempre arbitri!”.

Ai tempi della scuola, quando dovevo studiare non rimanevo a casa, andavo in sezione, anche perché se avevo bisogno di un aiuto sapevo che lì c’era qualcuno capace e disposto a darmi una mano.

La mia tesi di laurea è stata battuta a macchina dal mio amico e collega Renato Bonetti!

La sezione è stata la mia seconda famiglia, alle volte è stata addirittura la prima, nei momenti di difficoltà mi hanno dato forza e mi hanno fatto sentire la loro vicinanza.

Non so quante persone ho conosciuto in più di 50 anni che sono associato, ma le persone più pulite, sincere, oneste, brave, che si davano da fare, persone che in altri ambiti come il lavoro non ho incontrato, i veri Signori, li ho conosciuti nell’AIA.

Tanto è vero che una persona che considero come un fratello è un arbitro.

Un consiglio per i nostri arbitri?
Frequentare la Sezione. Secondo me essere un arbitro è come uno studente che deve fare il tema d’italiano alla maturità.
Se durante l’anno non ti sei esercitato, non sei preparato e difficilmente riuscirai bene.
Da osservatore ritengo che per giudicare un arbitro devo conoscere il regolamento, frequentare la sezione e vedere i video. Lo stesso l’arbitro, si deve allenare al campo e deve partecipare ai momenti di formazione per saper riconoscere le varie fattispecie sul terreno di gioco.
La parola chiave è divertirsi, non avere grandi mire, perché con il lavoro i risultati arrivano da soli.

Dall’alto della tua esperienza, consiglieresti ad un giovane di iniziare il corso arbitri?
È un’attività splendida, una delle migliori che ci sia, perché conosci persone.
Fai sport, ti alleni, ti formi come persona, come carattere, incontri persone, impari a comportarti, ti cambia la mentalità, acquisisci maggiore autocontrollo.
Mi ha proprio segnato positivamente.

Matteo Varagona

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Mens sana in corpore sano

1 Dicembre 2021 da A.I.A. Ancona

Giovedì scorso è stata una giornata dedicata alla formazione per i ragazzi della sezione F.Monti di Ancona.
La serata è infatti iniziata con l’allenamento nei due poli sezionali di Osimo e Senigallia ed in quello nazionale di Ancona.
Dopo aver allenato il fisico ci si è spostati nei locali sezionali per lo svolgimento dell’attività tecnica.
Riunioni divise per organici, con il Futsal che ha avuto come relatore l’arbitro CAN 5 Daniele Conti con la supervisione del responsabile sezionale Roberto Rossini.
Il SGS guidato dall’OT Marco Santarelli e dal Responsabile della Formazione Arbitrale Luigi Albani, coadiuvati dall’OT Davide Sabbatini e dal componente dell’area tecnica Francesco Bilò.
Il resto della platea di arbitri ed osservatori ascoltava Enrico Eremitaggio, arbitro CAN D sotto la supervisione del Presidente Fabrizio Ricciardi.

Matteo Varagona

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Banco Alimentare

27 Novembre 2021 da A.I.A. Ancona

È stato un week-end particolare per i ragazzi della sezione F.Monti di Ancona, che hanno voluto partecipare alla lodevole iniziativa del banco alimentare.
La fondazione Banco Alimentare è una Onlus che dal 1989 si occupa di raccogliere generi alimentari per poi distribuirli a strutture caritative del territorio che svolgono attività assistenziali a favore di persone in difficoltà.

Coordinati da Marco Santarelli e presenti in diversi supermercati del capoluogo marchigiano gli associati anconetani hanno contribuito a portare avanti questo progetto.

Purtroppo, anche in seguito alla situazione pandemica, sempre più famiglie hanno bisogno di aiuto. Un grande grazie ai nostri ragazzi che hanno offerto il loro prezioso contributo per aiutare il prossimo dimostrando di essere arbitri nella vita e non solo per 90 minuti su un terreno di gioco.

Matteo Varagona

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AIA-AIAC

22 Novembre 2021 da A.I.A. Ancona

È cominciato il corso di formazione per i nuovi allenatori di calcio.
Questo è un evento che coinvolge il mondo arbitrale, in quanto il settore tecnico dell’Associazione viene chiamato ad intervenire per spiegare il regolamento del gioco del calcio.
In particolare il nostro Carlo della Bona è stato incaricato di formare i futuri allenatori sulle 17 regole del gioco del calcio.

Abbiamo scambiato due parole con lui:

D: Per iniziare Carlo, ci puoi descrivere l’attività che svolgi come membro del settore tecnico?
R: Sono membro del settore tecnico all’interno del modulo formazione regolamento, recentemente sono stato chiamato per spiegare il regolamento all’interno del corso allenatori. Ad inizio stagione invece sono stato al raduno del CRA Umbria a spiegare la circolare 1, successivamente ho fatto lo stesso in altre sezioni.

D: Carlo che riscontro hai trovato dalla platea? Sei abituato a formare arbitri, com’è farlo agli allenatori?
R: La platea è stata molto attenta e partecipativa.
La differenza è che in un corso arbitri ti trovi davanti dei ragazzi a cui spieghi loro cose nuove.
Al corso allenatori ci sono persone che hanno vissuto il campo per molti anni, sono abituati a vedere le partite dalla loro prospettiva ed hanno una loro interpretazione delle regole. L’incontro è per chiarire le dinamiche. Al corso allenatori, la platea è composta di formatori, quello che apprendono lo portano in campo e lo insegnano ai giovani calciatori.

D: Nella tua vita hai girato molto l’Italia ed anche tante regioni ma ogni volta sei rimasto all’interno dell’Associazione; qual è l’emozione che più ti lega a questo movimento?
R: Ho 34 anni di tessera, anche se ho iniziato che avevo già 24 anni ho sempre avuto una grande passione per l’arbitraggio che mi ha accompagnato su e giù per l’Italia.
Il valore aggiunto di questa Associazione sta nella trasmissione delle esperienze: ci sono quelle positive che fanno stare bene, ci sono purtroppo però anche quelle negative ma proprio grazie allo spirito associativo di condivisione si riescono a superare per andare a ricreare momenti positivi.

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Atletica e Tecnica

12 Novembre 2021 da A.I.A. Ancona

marco d'ascanio sezione di ancona

È stata una serata intensa quella degli Arbitri anconetani, iniziata ai poli di allenamento di Ancona, Osimo e Senigallia. Dopo la seduta, guidata da Luigi Albani e Marco Ladisa, i ragazzi si sono avviati verso la sezione per la riunione tecnica.

Il Presidente Fabrizio Ricciardi, dopo aver salutato i tanti associati presenti, ha ceduto subito la parola, per una veloce analisi, a Daniele Conti, referente sezionale dell’osservatorio contro la violenza sugli Arbitri, che si è rivolto alla platea dicendo: “Purtroppo si stanno verificando episodi di violenza rispetto ai quali è necessario applicare tolleranza zero” ed ha ricordato l’importanza di avvisare sempre l’OT di competenza, laddove dovessero ricorrere tali episodi.

Subito dopo ha preso la parola il relatore della riunione Marco D’Ascanio, assistente a disposizione della CAN, che ha affrontato il tema dell’errore e del modo in cui questo deve essere metabolizzato ed affrontato.
“L’arbitro bravo è quello che commette meno errori però gli errori si commettono e l’arbitro bravo è quello capace di apprendere dai propri errori”.

L’errore può avere più cause, una di queste può essere che essendo posizionati male non riusciamo a vedere l’episodio nella sua completezza e non ci è possibile valutarlo o lo valutiamo male.
L’errato posizionamento può derivare da un’errata lettura dell’azione (tattica) oppure da una preparazione atletica non ottimale.

Altra causa dell’errore è la concentrazione: può capitare infatti di non essere lucidi e di prendere un abbaglio.

Ultima condizione fondamentale per non commettere errori è la conoscenza del regolamento.

Marco ha, sin da subito, saputo coinvolgere la platea che ha partecipato con grande entusiasmo.
Con l’aiuto dei video, sono stati analizzati episodi di serie c e serie b.

Gli arbitri dorici, al termine della riunione hanno voluto poi condividere un momento conviviale andando a cena insieme.

È stata una serata che ha posto l’attenzione sull’aspetto atletico e tecnico della figura arbitrale. L’arbitro vincente infatti non può essere solo un esperto conoscitore del regolamento, deve allenarsi atleticamente e mentalmente per potersi spostare sempre verso la migliore posizione che gli consente di valutare al meglio la situazione.

Matteo Varagona

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Sogno Azzurro

10 Novembre 2021 da A.I.A. Ancona

Stupenda l’avventura vissuta a Coverciano.
Immenso l’onore, grande la responsabilità, per Matteo Varagona, di essere stato selezionato insieme ad altri 57 assistenti provenienti da tutta Italia per il raduno talent assistenti.
Bello poter stare nella casa degli arbitri e della nazionale.
L’accoglienza è avvenuta con il saluto istituzionale da parte del vice-presidente Duccio Baglioni, seguito da quello del responsabile del Settore Tecnico Matteo Simone Trefoloni.

Si inizia subito forte con Lorenzo Manganelli ed Elenito Di Liberatore che mostrano degli episodi tratti dai campionati di serie A e B.

I lavori in aula sono continuati con due oratori di grande caratura come Gianluca Vuoto, con cui si è affrontato il tema del fuorigioco, analizzando le varie casistiche e Renato Faverani, con il quale si è parlato di collaborazione e dell’atteggiamento corretto da tenere in campo.

Alla fine di un’intensa giornata di lavori, l’onore di poter riposare nelle camere dei calciatori della nazionale!

Il mattino seguente si è proceduto con l’effettuazione dei test atletici, dei quiz tecnici e video-test.
I lavori sono poi terminati con il pranzo.
Dopo il momento conviviale, prima di prendere la strada per il ritorno, la possibilità di visitare il museo del calcio di Coverciano!

“È stata un’esperienza bellissima ma non bisogna dimenticare che quella appena vissuta non è stata una vacanza o una gita bensì è stato l’inizio di un progetto interessante e coinvolgente: conoscere e potersi confrontare con colleghi di altre regioni, avere la possibilità di ascoltare relatori di grande prestigio. C’è stato tanto lavoro per noi, e ora la voglia c’è tanta voglia di confermare sul campo la fiducia ricevuta!”

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Angelo Galante alla guida del Futsal

5 Luglio 2021 da A.I.A. Ancona

Come ogni anno, all’inizio della nuova stagione sportiva, l’AIA emette i suoi verdetti  positivi o negativi che siano. Questa volta però in casa AIA Ancona c’è di che festeggiare.
La consueta conferenza stampa tenutasi in via Campania 47, ha difatti incaricato l’oramai ex presidente della sezione di Ancona, Angelo Galante, alla guida dei fischietti del Futsal “Élite”. Una nomina di grande prestigio e spessore che ci rende ancora più orgogliosi dopo tanti anni di visibilità sul tetto d’Europa e del mondo per i grandi successi ottenuti sul terreno di gioco da Angelo.
Dopo aver diretto il 21 Giugno la nona finale scudetto della sua gloriosa carriera, detenendo infatti il record alla CAN Futsal, Angelo appende il fischietto al chiodo, pronto ad affrontare una nuova stagione arbitrale all’insegna della professionalità che lo ha sempre contraddistinto dentro e fuori dal terreno di gioco, come arbitro e come dirigente, portando alla CAN Futsal un bagaglio di esperienza non indifferente.
Da parte della tua sezione e di tutto il consiglio direttivo ti facciamo un grande in bocca al lupo per quello che siamo sicuri, sarà un grande percorso.

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